Campo di applicazione
Da più di 2000 anni malattie acute o croniche vengono trattate con successo.
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Insonnia / stanchezza / stress
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Emicrania / cefalea / mal di testa
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Febbre da fieno / allergie
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Problemi della pelle
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Dipendenza dal fumo
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Influenza / mal di gola / rinite
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Disturbi ormonali
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Dolori di ogni genere
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Artrite und artrosi
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Ipertensione sanguigna
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Problemi di digestione
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Stitichezza / diarrea
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Stomaco irritabile e sindrome dell'intestino irritabile
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Gastrite
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Morbus Crohn / colitis ulcerosa
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Tosse / asma bronchiale
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Disturbi mestruali / menopausa
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Disturbi d'infertilità
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Nausea durante la gravidanza
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Rafforzamento durante la gravidanza
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Depressioni e stati d'ansia
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Obesità / magrezza
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e molte altre malattie
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Domande frequenti:
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PRIMA DI TUTTO, IN COSA CONSISTE L’AGOPUNTURA?
«Consiste nel curare le persone applicando degli aghi in varie parti del corpo. Si tratta di aghi monouso, di acciaio, del diametro di circa 0,30 millimetri e di una lunghezza che può andare da un centimetro e mezzo fino a sette centimetri».
E’ DOLOROSO?
«Assolutamente no. Però dire che quando si mette l’ago non si sente nulla non sarebbe vero, perché l’infissione di per sé non è dolorosa, però la puntura spesso provoca una sensazione vagamente fastidiosa , d’indolenzimento, di peso, che si espande intorno all’ago, che in termini medici si chiama «parestesia».
CHE ORIGINI HA LA TECNICA?
«L’agopuntura è una branca della medicina cinese. La medicina cinese aveva numerose branche, un unico corpo diagnostico e terapeutico, però alcune branche. L’agopuntura e la fitoterapia tra queste sono le due più importanti. Poi ci sono anche il massaggio tuina, il taijiquan , il Qigong e altre discipline che qui da noi ultimamente si sono affermate. L’agopuntura e la fitoterapia sono discipline mediche, le altre invece possono anche essere praticate da non medici».
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IN CHE MODO AGISCE SULLA PERSONA PER GUARIRNE I DISTURBI?
«Agisce attraverso il sistema nervoso ed ha un effetto equilibrante perché raggiunge attraverso il sistema nervoso i centri che governano le varie funzioni dell’organismo e cerca di riportarli ad un funzionamento migliore di quello della malattia, puntando a ripristinare lo stato di salute originario».
TERAPIA CHE PUÒ ESSERE TENTATA PER QUALSIASI TIPO DI PATOLOGIA?
«Si usa soprattutto per le patologie funzionali, dove la struttura del corpo è abbastanza integra. Quando una malattia presenta una grossa degenerazione organica, invece, è difficile ripristinare un equilibrio e l’agopuntura in questi casi è meno efficace. Quando la malattia è più funzionale, è più facile ripristinare l’equilibrio».
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DOPO QUANTO TEMPO SI AVVERTONO GLI EVENTUALI MIGLIORAMENTI?
«A volte immediatamente, a volte dopo qualche seduta. Comunque non ha molto senso effettuare più di cinque o sei trattamenti di agopuntura se non si hanno avuti risultati in quel periodo, soprattutto nelle patologie dolorose. Mentre invece se lei tratta un’amenorrea ci possono anche voler tre mesi per vedere dei risultati, perché venendo il ciclo una volta al mese, è difficile osservare un cambiamento in tempi brevi. Quindi il tempo è variabile da caso a caso».
SI GUARISCE DEFINITIVAMENTE OPPURE BISOGNA FARE DEI CICLI?
«Dipende sempre dal disturbo, se è una cosa episodica, uno guarisce definitivamente, se è una cosa cronica si può ripresentare. L’emicrania per esempio, è una malattia costituzionale, ereditaria; si cura il paziente, si effettua la prevenzione e dopo il paziente migliora, però può succedere che per stress o altri fattori gli ricompaia la cefalea. Trattandolo nuovamente, il paziente può avere ancora sollievo. Se invece si presenta un’epicondilite, il cosiddetto “gomito del tennista”, causata da movimenti errati o eccessivi del gomito, è più facile che il paziente guarisca senza recidivare».
COM’È IL RAPPORTO TRA AGOPUNTURA E MEDICINA TRADIZIONALE?
«Ottimo, nel senso che sono due medicine diverse ma che possono diventare complementari. Ci può essere anche una forte integrazione».
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COSA SI INTENDE PER “MEDICINA NON CONVENZIONALE”?
«Si intende una metodica terapeutica diversa da quelle normalmente praticate in Occidente nelle strutture pubbliche.
Nell’accordo Stato-Regioni, che vuole normare il settore a livello nazionale partendo dalle singole regioni , figurano anche l’omeopatia e la fitoterapia.
Però non ancora tutte le Regioni hanno recepito l’accordo e non tutte lo attuano nello stesso modo». .
QUANTO DURA UNA SEDUTA?
Di solito circa un ora, se si tratta di una prima visita circa tra un ora e mezza.
I DISTURBI IN ASSOLUTO PIÙ CURABILI CON QUESTA PRATICA
«Artrosi, sciatalgie, dolori cervicali, epicondiliti, e più in generale, problemi muscolo-scheletrici. E’ molto efficace per: cefalee, sia di tipo emicranico che di tipo tensivo, nevralgie, le nevralgie del trigemino, l’herpes zoster, per problemi di tipo ginecologico, come amenorrea, dismenorrea, infertilità, sindrome del colon irritabile. Funziona molto bene anche per disturbi più emotivi, come ansia, depressione e insonnia e nelle malattie di tipo psicosomatico.
Poi vede, il paziente che viene per curarsi l’ansia o la depressione spesso è affetto anche delle malattie psicosomatiche».
QUINDI L’AGOPUNTURA PUÒ ESSERE USATA ANCHE PER I PROBLEMI EMOTIVI?
«Si, certo. Ansia, depressione, insonnia. L’agopuntura è una medicina che cura la persona nel suo insieme, e ansia e depressione spesso si associano a malattie psicosomatiche. Quindi, il paziente che si avvicina all’agopuntura, accanto ad ansia e depressione, spesso lamenta anche svariati disturbi fisici. Secondo la medicina occidentale un paziente ansioso o depresso viene considerato dal neurologo solamente in base a questi disturbi, senza tener conto di altri problemi, quali ad esempio un reflusso gastro-esofageo, una colite, oppure palpitazioni… si pensa che queste siano due malattie diverse e distinte. Questo modo di procedere però è senza senso, perchè in realtà la persona è unica e indivisibile. Se uno è disturbato emotivamente, spesso tende a somatizzare le emozioni, procurandosi svariati disturbi fisici. Noi agopuntori, curiamo la persona, non solo la malattia. Vede, le malattie sono dei modelli, le persone invece esistono, vengono da noi camminando sulle loro gambe. La malattia non viene mai a farsi visitare, la persona sempre».
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